LINEA SUPERFICIALE FRONTALE (LSF)

La settimana scorsa abbiamo scoperto una delle linee principali del nostro corpo, la Linea Superficiale Posteriore, indagando in particolare come individuarla ed utilizzarla. Oggi parleremo di un’altra delle linee fondamentali del nostro organismo, la LSF (Linea Superficiale Frontale). Può essere definita vero e proprio cardine in quanto mantiene collegata tutta l’area anteriore del corpo, dalla punta dei piedi ai lati del cranio. Si suddivide in due parti , la prima parte dalle dita dei piedi e arriva sino alla pelvi, la seconda nasce dalla pelvi e giunge alla testa: queste due fasce, quando le anche sono estese come in posizione eretta, funzionano come un’unica linea continua di mio-fascia integrata. FIND IT: ora vediamo come individuare al meglio la LSF nella postura e nel movimento.     Come anticipato nell’articolo precedente, tuttew le linee sono collegate e si influenzano a vicenda: in particolare la LSF è in stretta correlazione ed equilibra la LSP. Interviene sul piano sagittale, seguendo schemi posturali e motori, ed eseguendo in particolare alcune azioni specifiche:
  • Estensione del tratto alto della cervicale, flessione del tratto basso della cervicale. 
  • Flessione del tratto dorsale e lombare. 
  • Flessione dell’anca. 
  • Estensione del ginocchio. 
  • Estensione dorsale e stabilizzazione della caviglia (soprattutto appoggiando il tallone). 
  • Supinazione del piede. 
Rispetto alla LSP presenta un numero proporzionalmente più elevato di fibre muscolari veloci (fibre bianche): i muscoli coinvolti in questa fascia infatti riescono a contrarsi più rapidamente e con maggiore intensità (come quando reagiamo alla paura).  FEEL IT Per esplorare la LSF nei piccoli particolari è importante, mentre si assumono le diverse posizioni, eseguire l’esercizio di “collegamento dei punti” di cui abbiamo parlato negli articoli precedenti. Estensione: alzando le braccia sopra la testa e allungando il torace, spostare il bacino in avanti, assumendo la forma di un arco: da questa posizione è possibile percepire l’allungamento di tutta la superficie anteriore del corpo, dal piede all’apice della testa (LSF).  USE IT  Attraverso il movimento è possibile percepire l’allungamento, la forza e lo scivolamento della LSF e la loro la variazione nei vari punti della linea. Partendo dalla posizione seduti sui talloni, si procede con l’allungamento nel tratto tibiale e del quadricipite: elevandosi in ginocchio si percepisce il rinforzo muscolare del quadricipite, proseguendo all’allungamento della parete addominale e dello sternocleidomastoideo.   Compensazioni nella LSF  Frequentemente vengono connessi con la LSF alcuni schemi posturali, come ad esempio:
  • Limitazione delle caviglie nella flessione plantare. 
  • Iperestensione delle ginocchia. 
  • Anteroversione del bacino. 
  • Limitazione anteriore della respirazione e delle costole. 
  • Posizione del capo in avanti/verso il basso. 
Nota: è importante sottolineare che quelli elencati sono schemi di compensazione sul piano sagittale; è possibile attivare dei disequilibri anche sul lato destro o sinistro. Linea Superficiale Frontale e allenamento  Per allenare correttamente la LSF gli esercizi devono essere centrati su: 
  • Forza eccentrica. 
  • Forza differenziata isometrica e concentrica. 
  • Forza elastica. 
  • Flessibilità funzionale. 
  • Scivolamento all’interno e attorno alle LSF. 
  • Bilanciamento tra sotto e sopra. 
Un’importante riflessione: se durante l’allenamento ci si concentra sulla LSF, è fondamentale ricordare la funzione della LPF (Linea Profonda Frontale). Risulta dunque necessario mantenere un equilibrio nelle LSF attraverso il bilanciamento delle linee frontali delle braccia.  Focus on  Per concludere in merito alla LSF vanno sottolineati i seguenti punti. 
  • La LSF mostra più fibre muscolari a contrazione veloce. 
  • È reattiva. 
  • Bilancia la LSP. 
  • I movimenti principali sono sul piano sagittale. 
  • La funzione principale è la flessione; l’eccezione è l’estensione delle ginocchia, del piede e della cervicale alta. 
  • Il flusso della fascia va dal basso verso l’alto. 
  • Fornisce un supporto tensivo dall’alto, per sollevare quelle parti dello scheletro che si trovano oltre la linea di gravità (pube, gabbia toracica e viso). 
  • Protegge le parti sensibili; organi interni riproduttivi. 
Per avere una LSF lunga, forte, rilassata e adattabile, e mantenerla tale è fondamentale eseguire costantemente gli esercizi specifici (di cui parleremo successivamente), durante i quali per altro, è difficile coinvolgere tutta la LSF con la medesima intensità. Appuntamento tra una settimana con la LINEA LATERALE (LL). Ricordiamo a tutti gli appassionati che il libro è edito da ELIKA editrice e si trova in vendita nelle migliori librerie. A presto 🙂 Ester